Biblioteca Liciniana

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La Biblioteca venne istituita il 17 maggio del 1800, su iniziativa dal Sacerdote Giuseppe Ciprì e successivamente chiamata Liciniana dallo pseudonimo di Mopso Licinio, che egli stesso aveva scelto nell’ambito dell’Accademia Euracea.

Fu proprio Cipri’, animatore della cultura termitana, a costituire il primo fondo con i volumi della sua biblioteca personale, spinto dalla necessità di istituire una biblioteca che potesse soddisfare quell’amore verso lo studio che egli sentiva ancora limitato e riservato ad una schiera di eletti.

Al primo nucleo di un migliaio di libri formato da testi dello stesso Ciprì, seguirono altre donazioni fatte da concittadini e termitani illustri.

Il Ciprì ottenne i libri che l’arciprete Daidone, sin dal 1758, aveva lasciato al clero di Termini per deliberazione dell’Arciprete del tempo, che volle fossero assegnati alla Liciniana.

La Biblioteca si arricchì dei testi del lascito testamentario dello storico Nicolò Palmeri e delle donazioni fatte nel 1848 dal Maggiore Salvatore Drago, nel 1859 da Antonino Gargotta e dei lasciti in denaro del barone Di Michele di Villaurea e di Liborio Arrigo.

Al patrimonio librario della Liciniana si aggiunse inoltre l’acquisizione di 4.500 volumi provenienti dalla Biblioteca del Convento di S. Martino delle Scale.

In un primo tempo la Biblioteca ebbe sede nei locali della soppressa Compagnia dei Gesuiti, poi sede del Palazzo di Giustizia, nel 1952 fu trasferita nei locali che un tempo appartenevano al Monastero di S. Chiara.

Oggi la biblioteca conta circa 100.000 volumi. Numerosi sono i manoscritti dell’Abate Paolo Balsamo, dello storico Niccolo’ Palmeri, di Baldassare Romano, di Rosina Salvo, di Francesco Coppola, del poeta Antonino La Manna, di Gregorio Ugdulena, del Burgio e di tanti altri. Diversi sono i volumi di atti dell’Accademia Euracea.

Un cospicuo numero di opere pervennero alla Biblioteca anche dalla soppressione delle corporazioni religiose.

Patrimonio inestimabile per la storia della città è costituito dal fondo pergamenaceo, composto da varie pergamene, di cui 17 recentemente restaurate, recanti i privilegi concessi alla città di Termini da sovrani aragonesi e pontefici lungo un arco cronologico che va dal 1313 al 1645.

La documentazione conservata nei locali della Biblioteca comprende inoltre parte dell’Archivio Storico Comunale tra cui gli atti dei Giurati di Termini Imerese (sec. XVI-XIX), Atti del Consiglio Civico (XIX sec.), Atti del Decurionato (XIX sec.), Bandi, Ordinanze, Libri di conto, Registri di lettere e consulte e Corrispondenza varia. Alla Biblioteca appartengono diversi incunaboli cinquecentine e una ricca collezione di scritti autografi di notevole interesse storico letterario.

Il fondatore volle che la biblioteca fosse autonoma ed amministrata da un’apposita Deputazione, presieduta dall’Arciprete pro-tempore, dal Barone De Michele di Villaurea e dal Sindaco. Il bibliotecario era scelto di regola tra i sacerdoti termitani.

Con il trascorrere degli anni e l’affievolirsi dei cespiti, l’amministrazione comunale, allo scopo di evitare la chiusura dell’antica Istituzione, d’intesa con l’Arciprete e le competenti autorità, con deliberazione del consiglio comunale del 1968, stabilì di erigerla a Biblioteca comunale.

Un immenso materiale cartaceo, che rappresenta un patrimonio di inestimabile valore.

La biblioteca conta circa 102.000 volumi, una emeroteca (19 periodici correnti, oltre a varie testate omaggio) e materiale non librario come: cd-rom, VHS, dischi e foto storiche, carte geografiche, topografiche e planimetrie originali.

I cataloghi a disposizione degli utenti sono: catalogo generale alfabetico; catalogo alfabetico per soggetti dei documenti moderni; catalogo dei manoscritti e degli incunaboli; catalogo delle pergamene.


Biblioteca Liciniana, Via Garibaldi n. 24 90018 Termini Imerese (PA) Tel +39 0918128102 – Fax 0918128101 Giorni di apertura: lunedì – venerdì Ore: 9.15 – 13.30


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